Quando penso ad un mare strepitoso, raggiungibile in un tempo ragionevole (da Milano…), non posso non pensare all’Isola d’Elba. E in tutta l’isola, come una perla preziosa, si distingue, tra le altre località, Marciana Marina.
A differenza di altri paesini con spiagge di sabbia, purtroppo spesso superaffollate, le piccole spiaggette della Fenicia e della Fenicetta danno a Marciana quel tocco di intimità che non è facile trovare altrove. Inoltre, il fondo di sassi bianchi dona all’acqua una singolare trasparenza e il mare sembra dire: “tuffati!”, con il suo irresistibile rumore di onde.
Presso il porticciolo di Marciana Marina è possibile noleggiare una barchetta che, con un po’ di attenzione e senza l’obbligo di patente nautica, vi consentirà di esplorare parte della costa Nord-Ovest dell’isola, alla ricerca di spiagge non raggiungibili, se non via mare. Altre potete facilmente raggiungerle via terra, come la bellissima Sant’Andrea: scogli bianchi che si adagiano in un mare cristallino.
Anche se non mancano hotel e ristoranti di grande qualità, il modo migliore per godersi un soggiorno è quello di affittare un appartamento e approfittare dell’arrivo mattutino delle barche dei pescatori per portarsi a casa quanto il mare offre e godere di una freschezza della materia prima senza precedenti.
E non dimenticate di cercare, lungo la tortuosa strada che da Portoferraio porta a Marciana, il profumatissimo finocchietto selvatico, che conferisce un profumo fresco alle preparazioni di pesce, sia crude che cotte.
Addentrandovi nei numerosi sentieri che, dalla strada principale, portano alle spiagge della zona, i profumi del rosmarino e della macchia mediterranea vi avvolgeranno per non lasciarvi mai più.
Se decidete di cucinare da soli i vostri pasti sulla base del pescato del giorno, attivate la fantasia poiché quello che metterete nel piatto lo decide il mare. E non c’è sfida più divertente di quella di cucinare sulla base degli ingredienti decisi da qualcun altro, soprattutto se questo qualcun altro è il Dio Nettuno.
Quello che potrete ritrovarvi nel piatto, quindi, potrebbe essere una palamita (pesce azzurro simile a un tonnetto, da fare in umido o cruda), il barracuda del Mediterraneo(gustosissimo in tranci alla piastra), il pesce sciabola (ottimo al vapore e condito con olio, limone e finocchietto selvatico), le triglie (fritte o in padella con pomodorini appena scottati), il polpo (lessato con patate e pinoli), i gamberi (se vi capitano appena pescati, gustateli crudi dopo una marinatura di non più di mezz’ora in olio, limone, aglio e prezzemolo) oppure totani e calamari (cucinati con olive e uva passa, danno vita a uno dei piatti più rinomati della cucina elbana).
Certo, non mancano pesci più blasonati: potete più facilmente gustarli al ristorante poiché è lì che vengono mandati non appena pescati. Per le vostre cene casalinghe “accontentatevi” di quello che offrono i pescatori: non ve ne pentirete!
L’IDEA DA PORTARE A CASA: CALAMARI RIPIENI IN SUGO ALL’ELBANA
E’ un’elaborazione personale della ricetta tradizionale. Frullate i ciuffi dei calamari con pane secco, un uovo sodo, grana, aglio, prezzemolo, un goccio d’olio, sale e pepe. Con una sac-a-poche riempite per metà i calamari, chiudendoli con uno stuzzicadenti. Preparate un sugo piuttosto ristretto, rosolando una cipolla e aggiungendo pomodorini freschi, olive e uva passa. Regolate di sale, fate addensare il sughetto e, quando è pronto, aggiungete i calamari. Dovranno cuocere al massimo 15 minuti. Se volete potete lasciarli intiepidire e servirli già affettati a rondelle, accompagnati dal loro sugo.